Le
opere di Gabriele Menci regalano emozioni grazie ad un linguaggio pittorico che
non smette mai di entusiasmare, perché racconta paesaggi che vivono fuori
e dentro di noi.
E’
il trionfo del “gusto del circostante”. Immagini popolari che
riaffiorano dalla comune memoria agreste, flash catturati sul campo e
dominati con mano sapiente dall’autore, infaticabile nel suo
appassionato girovagare a caccia di coline, papaveri, intrecci di rami,
effetti di luce legati a suggestioni stagionali.
Fedele
ai suoi temi, senza risultare mai ripetitivo, Menci tocca con i suoi
ultimi lavori il pieno dominio della prospettiva, senza perdere la
commozione estetica delle origini.
E’
fresca e nuova di accenti, mai standardizzata, al lirica interpretazione
che Menci da della sua campagna ( la Valdichiana) dei borghi (Castiglioni,
Cortona e gli agglomerati dei dintorni) aggiungendovi talvolta anche la
città (Arezzo).
Pittore
“local popolare” che piace anche al turista tedesco e allo studente
texano, arriva oggi ad una tappa del suo brillante percorso artistico,
l’infinita poesia che emanano i suoi lavori riescono ad avvolgere ed a
far coinvolgere dalla sua lirica rimanendo imprigionati dai suoi colori.
Quello
di Menci è un linguaggio profondo sincero, autentico. Che tocca le corde
dello spettatore, solo perché il primo ad entusiasmarsi è stato
l’autore.
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