LE
FIGURE TRASGRESSIVE DI ROGGI
Un
modo per sfuggire al destino
Dare
vita alla materia inerte e un esercizio divino, che attrae e intriga da
sempre ogni artista scultore. E il richiamo di una genesi che ha lasciato
i suoi segni nel cuore delle cellule più profonde.
E
un modo come un altro per ricordarci che siamo tutti in fondo il prodotto
di un impasto strano, un insieme pazzo di fango e stelle. E per questo che
cosi, in quel disperato tentativo di manipolare la materia, c'e un atto di
grande ribellione. Non ci si arrende a ciò che è fatto, finito,
compiuto, e si vorrebbe ridisegnare se stessi, far esplodere nell'universo
che sovrasta la pelle, le mille figure che albergano all'interno
dell'animo, sovvertire gli ordini, soverchiare nuovi universi e ribellarsi
cosi, in modo sfacciato alle leggi che ci governano da sempre. E in questo
percorso verso la meta invisibile si copia ciò che esiste, si raffigura
una emozione ferma, congelata nel tempo. Ma ciò che si trova nelle opere
di Andrea Roggi e forse qualcosa di più, in esse c'e la pulsione di una
energia interiore che esplode fino a penetrare libera la stessa luce,
illuminare l'aria.
Come
ballerini che nel massimo del loro sforzo danzano e si librano nell'aria
fino a perdere peso e a confondersi con il cielo, cosi le figure di questo
giovane artista di Castiglion Fiorentino, sembrano opporsi con naturalezza
ai forti richiami della terra. Ogni figura di Roggi presenta delle
trasgressioni. Come spiegare se no quelle geometrie che trasfigurano fino
a renderlo perfino più bello il volto gia perfettamente armonico e
morbido di donna? Come interpretare se 'no quelle acconciature che portano
i capelli a bucare l’aria, o quel bronzo bellissimo che lui chiama
”Sogno” e che ci mostra una porzione di corpo femminile che ha quasi
il potere di straziare i sensi dell’osservatore. Se non fossero quei
segni, quelle tracce di dita cosi volutamente visibili, ma anche cosi
rassicuranti, che vogliono ricordare a chi guarda che la vita è altrove e
che quello che hanno di fronte è solo la fantasia che si è fatta corpo.
Travertino
che diventa fertile paesaggio. Tubi cromati che si intersecano con la
pietra e il bronzo, figure che si fondono in un fertile tentativo di
volare nell'onirico. (...): Da non perdere soprattutto per capire nelle
sue opere più belle il suo messaggio più profondo e malvolentieri
confessato a voce: ”Sto solo cercando di sfuggire a questo destino”.
Francesco
Castellini
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